La genesi del portale

IL GEOPORTALE NAZIONALE PER L’ARCHEOLOGIA (GNA) – UN HUB PER LA TUTELA E LA RICERCA SUL CAMPO, UNO STRUMENTO PER LA DIVULGAZIONE DEI DATI. IL RUOLO DELL’ICA, LE FASI OPERATIVE DEL PROGETTO

Il progetto del Geoportale Nazionale dell’Archeologia, promosso dall’accordo stipulato tra l’ICA, l’ICCU e il PIN il 20 ottobre 2017, è finalizzato alla realizzazione di una piattaforma digitale on line che si configuri come punto di accesso e di interscambio, in formato open, per l’archiviazione, la ricerca e la conoscenza dei dati relativi al patrimonio archeologico sul territorio italiano.

L’esigenza di predisporre un sistema di consultazione in rete dei dati territoriali a livello nazionale, emersa in modo chiaro nel corso dell’ultimo decennio, ha imposto una riflessione preliminare su quanto già prodotto e sugli obiettivi da raggiungere, al fine di orientare e definire con chiarezza le strategie operative e le tecnologie informatiche da utilizzare.

A livello operativo sono stati attivati diversi canali di collaborazione volti all’ingegnerizzazione di un sistema inclusivo non solo dei dati relativi agli interventi di tutela del MiBAC, ma anche dei risultati delle indagini sul campo condotte da università e altri enti di ricerca, in un’ottica di data-sharing e di collaborazione tra Ministero, mondo accademico e altri soggetti che a diverso titolo operano sul campo, contribuendo alla conoscenza e alla protezione del patrimonio archeologico nazionale.

Dati per il geoportale: l’archeologia preventiva 

La ricognizione della documentazione relativa all’archeologia preventiva, già in sperimentazione presso dieci soprintendenze pilota in Piemonte, Toscana e Puglia, è volto a predisporre una procedura uniforme di censimento e schedatura degli interventi di archeologia preventiva utilizzando il modulo ICCD – MODI appositamente tarato. Il lavoro di “customizzazione” della scheda MODI (modulo informativo) ha consentito di limitare e dettagliare le voci da compilare, garantendo l’acquisizione di un set minimo e strutturato di dati, censiti tramite moduli, uno di progetto (MOPR) e uno per schedare i singoli interventi (MOSI). La grande sfida è attualmente la standardizzazione della procedura nel presente, da cui si parte schedando “a ritroso” – metodo più funzionale per comprendere la storia dell’intervento – fino al 2005, anno dell’emanazione della legge 109 sulla verifica preventiva dell’interesse archeologico. Tali schede, collegate in automatico al sistema informativo generale ICCD (SigecWeb), saranno visualizzabili sulla piattaforma ISCR “Vincoli in rete” e, per mezzo di collegamento WMS, anche sul GNA.

Linee guida e standard minimi di interoperabilità

Operando una mediazione tra le esigenze di uniformità, necessarie alla creazione di un punto di accesso univoco alle informazioni territoriali in campo archeologico, e di indipendenza della ricerca, il Geoportale Nazionale dell’Archeologia – in linea con gli obiettivi statutari dell’ICA – può divenire lo strumento per fissare e diffondere linee guida e standard cui adeguarsi per elaborare banche dati in formato open.

In questi termini sarà necessario proporre un livello minimo di interoperabilità, che non confligga con gli obiettivi di ciascun soggetto partecipante rappresentando, anzi, la chiave per incoraggiare gli enti di ricerca, gli enti pubblici territoriali e le stesse strutture operative del MiBAC ad adeguarsi agli standard ICA e a partecipare al GNA.

Dal GNA, inoltre, potranno essere attivate funzioni di download di documenti, sotto forma di pacchetti GIS pre-impostati, templates e micro-manuali operativi, in un’ottica di divulgazione di buone pratiche utili per l’omologazione nell’acquisizione e archiviazione del dato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Censimento dei sistemi informativi territoriali

Tra i servizi/funzioni offerti dal Geoportale Nazionale dell’Archeologia è prevista la pubblicazione di link relativi ai GIS territoriali con riferimenti a informazioni archeologiche, la cui raccolta è già stata avviata dall’ICA nel corso del 2017, producendo un censimento in continuo incremento delle banche dati territoriali pubblicate dai soggetti che a vario titolo operano sul territorio, comprensivo anche delle concessioni di scavo.

A tale proposito, l’inserimento in questo indice (accessibile in futuro anche attraverso un TAB dedicato) potrà essere preliminare alla possibilità, anche per i GIS in elenco, di confluire nel GNA tramite un adeguamento agli standard minimi di cui sopra.

Per consultare il repertorio preliminare delle banche dati territoriali reperibili on line  clicca qui.

FASE I (2018-2019)
  • Censimento delle risorse disponibili online – situazione molto eterogenea
  • Stato dell’arte delle soluzioni adottate a livello nazionale ed Europeo, e delle normative vigenti nel campo delle Spatial Data Infrastructures
  • Survey per la raccolta degli user requirements – metodo Cockburn
  • Definizione di un set minimo di metadati (accesso libero) per l’indicizzazione dei dataset geografici attraverso la creazione di un catalogo e di linee guida per la creazione di nuovi dataset (es. archeologia preventiva, concessioni di scavo, etc.)
  • Design della piattaforma (mockup del portale)
  • Sviluppo del sito (PHP, database relazionale, elasticsearch)
  • Stipula di accordi fra l’ICA e i detentori dei sistemi già sviluppati

FASE II (dal 2020)

  • Sviluppo piattaforma e del database geografico per la visualizzazione dei web-gis esistenti e la gestione dei nuovi dataset (PostgreSQL+PostGIS + Server con programma GIS)
  • Raccolta metadati ed eventuale mapping tra le strutture dei dati
  • Trasformazione dei dati geografici in un sistema di coordinate comune
  • Visualizzazione dei dataset pubblicati come Web Map Services (WMS)
  • Disponibilità di linee guida per la creazione di nuovi dataset (es. archeologia preventiva, concessioni di scavo, etc.)

 

ULTERIORI MATERIALI: