Presentazione del geoportale

La presentazione del portale (luglio 2023)

Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia è stato rilasciato in rete il 10 luglio 2023 ed è accessibile a tutti all’indirizzo: https://gna.cultura.gov.it .

La pubblicazione è stata una tappa importante all’interno di un lungo percorso di studio e di lavoro svolto dall’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA) nell’ambito della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura, realizzato grazie alla collaborazione delle soprintendenze che operano sul territorio, che hanno fornito i dati, e al contributo degli archeologi, di altri enti e liberi professionisti.

Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA) nasce con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica del territorio nazionale, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti. La sua struttura modulare consente la visualizzazione su mappa e la consultazione dei dati provenienti da una pluralità di fonti informative georeferenziate, ognuna con le proprie specificità. I dati sono stati elaborati nel rispetto di linee guida uniformi che l’ICA ha definito in un’apposita manualistica scaricabile dalla pagina di questo sito.

Il nuovo portale pubblica i dati relativi a una pluralità di banche dati archeologiche e permette di selezionare i record di interesse in base a uno specifico sistema di mappatura.

In particolare, partendo dalla Home Page del sito, è possibile consultare:

  • Dati raccolti con standard GNA”. È la mappa contenente i dati esito degli interventi di tutela svolti sotto la direzione scientifica del Ministero della Cultura: indagini archeologiche preventive, scavi in assistenza, studi territoriali, rinvenimenti fortuiti. I record pubblicati sono strutturati secondo lo standard dettato dalle linee guida per l’archeologia preventiva e articolati in due livelli informativi che raccolgono sia il dato archeologico (sito) sia il contesto di rinvenimento (progetto).
  • Indagini in concessione”. Permette l’accesso a D4GNA (Dataset per il Geoportale Nazionale per l’Archeologia) in cui sono pubblicati i risultati dei progetti di ricerca archeologica svolti in regime di concessione ministeriale da Università, enti di ricerca italiani e stranieri e altri soggetti istituzionali nel territorio italiano a partire dal 2019.
  • Catalogo generale dei beni culturali – ICCD”, permette di visualizzare i dati e le informazioni sui beni culturali italiani pubblicati dal portale creato e gestito dall’ Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).
  • Altre banche dati”. Accoglie i dati elaborati nell’ambito di progetti di ricerca conferiti volontariamente dai rispettivi responsabili scientifici. Attualmente la sezione pubblica i dati relativi al “Progetto censimento” (2002-2008), coordinato dall’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalle Università di Roma Sapienza e di Foggia e dal CNR.

Il GNA. La mappa di ricerca

 

Il progetto GNA è stato avviato nel 2017 dall’ICA e nel 2018 è entrato, come esperimento “pilota” italiano, nel programma europeo AriadnePlus. Per la sua realizzazione è stato fondamentale il contributo offerto dall’ICCD e dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (ICCU), oltre alla collaborazione scientifica garantita da enti di ricerca universitari quali il PIN-VastLab-Polo Universitario di Prato e il CNR-ISTI di Pisa.

Oggi l’applicativo di inserimento dati che sta alla base del GNA può essere utilizzato dalle Soprintendenze per la registrazione di tutti gli interventi di tutela sul territorio; tramite la maschera di accesso pubblica del nuovo portale è possibile accedere a oltre 30.000 dati relativi a interventi svolti sul territorio, cui si aggiungono i circa700 record relativi a indagini svolte in regime di concessione e i quasi 90.000 siti censiti dal Catalogo generale dell’ICCD. Tutti numeri destinati a crescere nel tempo.

Il GNA è stato progettato per raccogliere e mappare anche banche dati che usano altri sistemi o che non sono mai state pubblicate ed è perfettamente interoperabile con piattaforme che raccolgono i dati relativi all’attività di tutela, elaborate direttamente dalle Soprintendenze o in stretta collaborazione con esse (come il progetto Magoh, il webgis del Patrimonio culturale dell’Emilia Romagna, il SITAR, Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma e il sistema Raptor).

L’ICA, oltre a rendere disponibile sul proprio sito web standard, linee guida, manuali operativi, tutorial e quanto possa essere utile a coloro che operano nel settore, ha organizzato una serie di incontri di disseminazione e di presentazione delle modalità di compilazione della documentazione secondo gli standard GNA, ai quali hanno partecipato sia funzionari del Ministero sia archeologi professionisti impegnati sul campo. Questa attività si è rivelata un momento di scambio e di comunicazione essenziale per attivare suggerimenti e migliorie, costantemente recepite e introdotte nelle versioni aggiornate del manuale.

Oltre che georiferire e mappare (attività di fondamentale rilievo per gli operatori del settore), il GNA si propone di divulgare, con diverso grado di approfondimento, le indagini sul campo, partendo dai dati grezzi scaricabili e riutilizzabili, per arrivare alla condivisione in formato aperto delle più articolate informazioni territoriali archeologiche.

Per questo motivo è stata adottata un’interfaccia di consultazione semplice che consenta una ricerca intuitiva delle informazioni, secondo le modalità di interrogazione di una normale mappa. L’obiettivo è di raggiungere, oltre che gli archeologi, i cittadini, affinché possano conoscere meglio il proprio territorio attraverso una modalità agevole ed efficace.