Cos'è
Sabato 23 settembre, a partire dalle ore 10.30, presso il Casale di Santa Maria Nova (Via Appia Antica 251, Roma), sarà inaugurata una nuova sezione della mostra “Patrimonium Appiae. Depositi emersi”, a cura di Francesca Romana Paolillo, Mara Pontisso e Stefano Roascio, che è stata recentemente prorogata fino al 7 gennaio 2024.
In occasione delle GEP – Giornate Europee del Patrimonio il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà, in collaborazione con l’Istituto Centrale per l’Archeologia e l’Università degli studi di Ferrara, “Patrimonium InVita” evento di presentazione dei nuovi reperti inediti in mostra. Si tratta di importanti rinvenimenti provenienti da due contesti situati tra il I e il II miglio dell’Appia Antica.
Simone Quilici, Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, introdurrà i lavori mentre il Direttore dell’ICA Elena Calandra farà il punto della situazione sul Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA), progetto fiore all’occhiello del Ministero della Cultura per la condivisione dei dati scientifici.
Successivamente si lascerà spazio ai protagonisti delle ricerche e degli studi cominciando con l’eclatante ritrovamento della statua-ritratto nelle sembianze di Ercole rinvenuta presso Parco Scott alla fine di gennaio 2023, e successivamente esposta nella prestigiosa sede del Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, nell’ambito della mostra “L’Istante e l’eternità. tra noi e gli antichi”. Della statua verranno presentati il contesto, il ritrovamento oltre alle operazioni di restauro. Francesca Romana Paolillo, la funzionaria archeologa che ha diretto lo scavo, illustrerà le particolari condizioni del ritrovamento; la funzionaria restauratrice Sara Iovine presenterà il complesso intervento di ricomposizione e restauro mentre la studiosa Annarena Ambrogi darà un inquadramento culturale ed artistico all’opera.
Per quanto riguarda lo scavo archeologico del sito di via Appia Antica 39, aperto dall’Università di Ferrara in regime di concessione del Ministero della Cultura, l’archeologo del Parco Stefano Roascio, responsabile dell’Ufficio Concessioni di Scavo, farà un breve excursus sull’origine delle concessioni di scavo, che sono alla base di questa ricerca. La prof. Rachele Dubbini e il dott. Fabio Turchetta, direttori dello scavo, presenteranno il progetto di ricerca portato avanti grazie al laboratorio ECeC – Eredità Culturali e Comunità. Saranno messi in luce i risultati delle prime due campagne di scavo con l’esposizione di alcuni rinvenimenti esemplari, tra cui un’inedita ara funeraria in marmo.
Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica: “I nuovi reperti in mostra ci consentono non solo di rilanciare l’esposizione ma soprattutto di sottolineare la ricchezza del patrimonio archeologico sommerso all’interno del territorio del Parco dell’Appia che continua a sorprenderci ogni giorno con nuovi ritrovamenti”.
Per Elena Calandra, direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA), “La condivisione, in importanti eventi espositivi come questo, e la pubblicazione, anche in forma digitale, dei risultati e dello stato di avanzamento delle campagne di scavo, rappresentano un obiettivo primario per la ricerca archeologica. Per questo ritengo che questa sia un’occasione importante per promuovere il Geoportale Nazionale per l’Archeologia, che raccoglie e mette puntualmente su mappa interattiva gli interventi archeologici condotti sul territorio italiano, tra cui anche alcuni dati relativi allo scavo del sito di via Appia Antica 39. Il portale, online dallo scorso 10 luglio all’indirizzo https://gna.cultura.gov.it, è nato con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica del territorio nazionale, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti”.
Grande soddisfazione per la prof. Rachele Dubbini dell’Università di Ferrara che dichiara “Esporre in mostra i reperti provenienti da uno scavo ancora agli inizi è un evento raro, ma il sito di via Appia Antica 39, non essendo mai stato indagato archeologicamente, sta restituendo una stratigrafia intatta e riservando molte sorprese. Un esempio è l’altare in marmo iscritto, l’ara funeraria di Caius Ofilius Ianuarius, che è stata rinvenuto esattamente nel luogo in cui fu posto in antichità, cioè di fronte all’ingresso di uno dei monumenti funerari in corso di indagine, ma in mostra si possono ammirare anche altri pezzi particolari provenienti dal nostro scavo, come una rara decorazione in pasta vitrea a forma di pesce o un’inedita corona in foglie di alloro in terracotta”.
Appuntamento per la presentazione: Casale di Santa Maria Nova- Villa dei Quintili in via Appia Antica 251 – Roma, ore 10:30
Programma degli interventi:
- Simone Quilici (Direttore Parco Archeologico dell’Appia Antica) – Saluti istituzionali e introduzione
- Elena Calandra (Direttore Istituto Centrale per l’Archeologia) – Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia: uno strumento di conoscenza per tutti i cittadini.
- Francesca Romana Paolillo (Funzionario Archeologo PAAA) – La statua del Parco Scott: il contesto e il ritrovamento.
- Sara Iovine (Funzionario Restauratore PAAA) – Gli interventi di restauro sulla statua.
- Annarena Ambrogi (Università di Tor Vergata) – Statua-ritratto nelle sembianze di Ercole recentemente rinvenuta nel Parco Scott.
- Stefano Roascio (Funzionario Archeologo PAAA) – Alle origini della concessione di ricerca archeologica.
- Rachele Dubbini (Università di Ferrara – Direttore Scientifico dello scavo), Fabio Turchetta (Direttore Operativo dello scavo) – Via Appia Antica 39: dal progetto di ricerca alle nuove scoperte.
A seguire: visita guidata alla mostra con i curatori, gli allestitori e gli studiosi.