Cos'è
Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia, realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia come punto di raccolta e condivisione dei dati esito delle indagini archeologiche condotte sul territorio italiano, è online dal 10 luglio 2023, accessibile a tutti all’indirizzo https://gna.cultura.gov.it.
A sei mesi dalla pubblicazione, è parso opportuno compiere una prima riflessione “a consuntivo”, dando voce all’ICA ma soprattutto agli altri attori e testimoni del percorso, in una giornata di studio e confronto anche sulle prospettive future che si terrà il 26 gennaio 2024 presso la Sala conferenze della Biblioteca delle Arti del Complesso monumentale del San Michele a Roma.
Nell’occasione, si presenterà un’ulteriore novità: finalmente, tutti gli interventi archeologici sul territorio saranno inseriti direttamente da coloro che hanno condotto le indagini sul campo e saranno pubblicati in tempo reale nel Geoportale, permettendo di condividere subito i nuovi dati con tutti gli utenti.
Il portale, nato con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti, rappresenta un nuovo strumento che censisce e pubblica in modo uniforme tutte le indagini archeologiche (archeologia preventiva; interventi di tutela; progetti di ricerca archeologica in Italia; progetti di ricerca italiani all’estero).
Secondo il programma della giornata, l’introduzione ai lavori è affidata al Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Luigi La Rocca e ai Direttori degli Istituti centrali con i quali l’ICA si è rapportato, ossia l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane (ICCU), rappresentato dall’allora Direttore Simonetta Buttò, e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), diretto da Carlo Birrozzi. All’ICCU il GNA deve l’accordo con PIN – Vast Lab e CNR-ISTI, mentre l’ICCD ha fornito gli standard per la raccolta dei dati.
La cerniera con l’inizio dei lavori è affidato, naturalmente, all’intervento del Direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, Elena Calandra.
Le strategie, gli strumenti operativi e le funzionalità del GNA sono esposti nella sessione curata dall’ICA e dall’équipe di progettazione del portale, rappresentata dagli sviluppatori Francesco Marucci e Ada Gabucci e e dai ricercatori Pasquale Pagano, Francesco Mangiacrapa e Gian Luca Vannini del CNR-ISTI.
La sessione riservata agli sviluppi futuri è aperta da Laura Moro, dirigente del Servizio II della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con una riflessione sulle prospettive di integrazione dei dati geografici dei beni culturali, non solo archeologici. Segue la presentazione del progetto Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale, con Paolo Carafa (Sapienza Università di Roma), l’esperienza dell’Università di Salerno con il progetto Coin Finds Hub, con Renata Cantilena, Giacomo Pardini e Federico Carbone, che aprono la riflessione sulla connessione fra banche dati geografiche e i database dedicati ai beni mobili, e infine Emanuele Papi, Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, che supera i confini nazionali con la presentazione dell’applicazione degli standard GNA agli scavi italiani a Gortyna.
Segue, nel pomeriggio, il racconto della costruzione degli standard di interoperabilità fra il GNA e le piattaforme già esistenti, progettate dal Ministero della Cultura o esterne a esso, che raccolgono e archiviano i dati degli scavi archeologici; la sessione dà conto della sfida rappresentata dalla costruzione di un linguaggio comune, che permette di salvaguardare e valorizzare specificità e operatività di esperienze diverse: intervengono Matteo Frassine (SABAP-Met Venezia e province Belluno, Padova e Treviso) e Stefania De Francesco (SABAP per le province di Bergamo e Brescia) per il progetto Raptor, Mirella Serlorenzi (SABAP Speciale di Roma) per il progetto SITAR, Ilaria di Cocco per il Webgis dei Beni culturali dell’Emilia-Romagna e ArcheodB, e infine Maria Luisa Marchi (Università di Foggia) per il progetto Censimento e Gabriele Gattiglia e Francesca Anichini (Università di Pisa) per il progetto Mappa.
A fianco del convegno, un approfondimento è affidato ad alcuni poster che illustreranno ulteriori applicazioni del Geoportale.
Le conclusioni e la discussione sono a cura di Carlo Birrozzi, Simonetta Buttò, Elena Calandra, Laura Moro.
L’ingresso sarà consentito fino all’esaurimento dei posti. L’evento sarà trasmesso sul canale YouTube dell’Istituto Centrale per l’Archeologia.
Vedi la locandina e il programma dettagliato dell’incontro.
Scarica il comunicato.
Cos’è il Geoportale Nazionale per l’Archeologia – GNA?
Il GNA segna una tappa importante all’interno di un lungo percorso di studio e di progettazione svolto negli ultimi anni dall’ICA; la piattaforma è stata realizzata grazie alla collaborazione delle Soprintendenze e al contributo di altri enti di ricerca e degli archeologi che hanno partecipato alla sperimentazione.
L’ICA ha costruito uno standard unico a livello nazionale per la descrizione, la rappresentazione e la condivisione dei dati archeologici, attraverso un lavoro capillare di collaborazione con i progetti esistenti, elaborati dalle Soprintendenze con proprie risorse o nell’ambito di attività condivise con altri enti, così da non perdere il grande patrimonio informativo proveniente dalle esperienze precedenti di digitalizzazione e normalizzazione (i progetti SITAR, RAPTOR, MAPPA, per citare solo i più noti), e permettere che i dati già raccolti in formato digitale vengano mappati sullo standard GNA e condivisi sul portale. La struttura modulare consente la visualizzazione su mappa e la consultazione dei dati provenienti da una pluralità di fonti informative georeferenziate, ognuna con le proprie specificità.
I primi mesi di esercizio del GNA ne hanno dimostrato l’efficacia: sono aumentati i caricamenti dei dati archeologici frutto delle recenti indagini di scavo; è stata garantita la continuità di un nuovo servizio di accesso e consultazione di informazioni raccolte sull’intero territorio nazionale; crescono gli accessi e gli apprezzamenti da parte di professionisti, cittadini ed esperti del settore.
Tramite la maschera di accesso pubblica del nuovo portale è possibile consultare attualmente oltre 32.000 schede relative a interventi di tutela svolti sul territorio, cui si aggiungono più di 800 record relativi a ricerche svolte in regime di concessione e la visualizzazione su mappa dei più di 61.000 siti sinora censiti dal Catalogo generale dell’ICCD. Tutti numeri destinati a crescere nel tempo. Contestualmente, il GNA è stato progettato per raccogliere anche banche dati che usano altri sistemi o che non sono mai state pubblicate online.
Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia
Primo bilancio e prospettive
(I Discorsi dul metodo dell’Istituto centrale per l’archeologia)
Venerdì 26 gennaio 2024, ore 09:30
Roma, Complesso monumentale del San Michele
(Sala conferenze della Biblioteca delle arti)