Siti/portali del MiBAC su scala nazionale o sovraregionale

Sito: RAPTOR

Gestore: SABAP delle regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto.

URL: https://www.raptor.beniculturali.it/index.php

Stato di aggiornamento: non disponibile.

Accesso/Licenza/credenziali: sistema chiuso, accessibile solo al personale MiBAC e, previo accreditamento, alle ditte archeologiche. È previsto l’accesso diretto al sistema da parte di utenti esterni, con particolare attenzione agli enti pubblici; si prevede l’utilizzo di licenze aperte.

Descrizione: Il progetto RAPTOR (Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale) risponde alle diverse esigenze quotidiane dei funzionari archeologi della Soprintendenza, gestendo in una struttura unitaria ed integrata la parte amministrativa e quella topografica. Il software, ancora in fase di sviluppo, è basato su un geodatabase articolato (PostgreSQL e PostGIS), che permette all’utente un’interazione semplice grazie ad un’interfaccia web user friendly (PHP, JavaScript, GeoServer, OpenLayers). Il sistema permette l’informatizzazione delle nuove pratiche in ingresso, ma prevede anche una sezione dedicata al recupero del materiale pregresso, ponendo le basi per un riordino graduale degli archivi cartacei “storici”. Al momento il portale non è consultabile dall’esterno, ma la presentazione del progetto, disponibile online al link indicato, dichiara l’intenzione di consentire l’aggiornamento in tempo reale e multiutente dello stato delle procedure amministrative e la mappatura delle presenze/assenze archeologiche emergenti a seguito degli interventi condotti sul territorio.

 

Sito: SITAP

Gestore: ex Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee.

URL: http://www.sitap.beniculturali.it/

Stato di aggiornamento: non dichiarato. Nella presentazione del progetto si specifica tuttavia che “il SITAP è attualmente da considerarsi un sistema di archiviazione e rappresentazione a carattere meramente informativo e di supporto ricognitivo, attraverso il quale è possibile effettuare riscontri sullo stato della situazione vincolistica alla piccola scala e/o in via di prima approssimazione, ma a cui non può essere attribuita valenza di tipo certificativo”.

Accesso/Licenza/credenziali: L’interfaccia web del SITAP è articolata in un’area pubblica e un’area riservata. L’area pubblica mette a disposizione funzionalità di consultazione e ricerca fisse, indifferentemente rivolte a tutta l’utenza non autenticata. Un’area riservata è dedicata ai soli operatori del Ministero, dando accesso in modo profilato a moduli e funzionalità (consultazione avanzata, editing ed elaborazione dati, amministrazione di sistema) ad esclusivo uso interno.

Descrizione: Il SITAP è il sistema webgis della ex Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee finalizzato alla gestione, consultazione e condivisione delle informazioni relative alle aree vincolate ai sensi della vigente normativa in materia di tutela paesaggistica. Costituito con l’attuale nome (acronimo di Sistema Informativo Territoriale Ambientale e Paesaggistico) nel 1996, quale erede del sistema realizzato nell’ambito del progetto ATLAS – Atlante dei beni ambientali e paesaggistici, risalente alla fine degli anni ’80, il SITAP contiene attualmente al suo interno le perimetrazioni georiferite e le informazioni identificativo-descrittive dei vincoli paesaggistici originariamente emanati ai sensi della legge n. 77/1922 e della legge n. 1497/1939 o derivanti dalla legge n. 431/1985 (“Aree tutelate per legge”), e normativamente riconducibili alle successive disposizioni del Testo unico in materia di beni culturali e ambientali (d.lgs. n. 490/99) prima, e del D.Lgs. n. 42/2004 e ss.mm.ii (Codice dei beni culturali e del paesaggio) poi.

 

Sito: VINCOLI IN RETE

Gestore: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro.

URLhttp://vincoliinrete.beniculturali.it/VincoliInRete/vir/utente/login

Stato di aggiornamento: non disponibile. Nella presentazione del progetto si specifica tuttavia che “i dati contenuti nei provvedimenti inseriti nel sistema potrebbero essere non aggiornati e/o in corso di modifica alla data di consultazione, pertanto la certezza degli stessi potrà essere acquisita solo tramite validazione da parte dei competenti uffici ministeriali a seguito di esplicita richiesta”.

Accesso/Licenza/credenziali: Il portale permette l’accesso libero solo a una serie di dati di base sui beni; tuttavia, l’utente ha la possibilità di effettuare la richiesta di informazioni per la consultazione del provvedimento di vincolo, “specificando il motivo per cui la richiede (in qualità di proprietario o detentore dell’immobile oggetto del provvedimento, o per altro interesse specifico diretto)” come specificato sul manuale utente.

Descrizione: Vincoli in rete è stato realizzato dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro come servizio di consultazione di diverse banche dati ministeriali attualmente esistenti, così da facilitarne l’accesso sia al personale interno al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MiBAC), che agli utenti esterni.

Fanno attualmente parte del progetto le seguenti banche dati:

  • ·Sistema informativo Carta del Rischio contenente tutti i decreti di vincolo su beni immobili emessi dal 1909 al 2003 (ex leges 364/1909, 1089/1939, 490/1999) istituito presso l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro;
  • ·Sistema Informativo Beni Tutelati istituito presso la Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio;
  • ·Sistema informativo SITAP istituito presso la ex Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee;
  • ·Sistema Informativo SIGEC Web istituito presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

Il progetto Vincoli in Rete consente l’accesso in consultazione delle informazioni sui beni culturali architettonici e archeologici attraverso l’integrazione dei sistemi d’origine, con servizi di interoperabilità tra sistemi informativi dell’amministrazione, e l’adozione di funzionalità di ricerca dei beni culturali sia di tipo alfanumerico che cartografico.

L’utente che accede all’Home page dell’applicazione Vincoli in Rete ha la possibilità di effettuare la ricerca dei beni culturali presenti in banca dati, la ricerca dei vincoli sul bene culturale, la ricerca cartografica dei beni culturali; infine può accedere ad una sezione relativa alla statistica sui beni. Come mostra la figura è possibile effettuare una ricerca alfanumerica inserendo buona parte dei campi che definiscono le proprietà di un bene. Dove disponibile, è possibile leggere una breve descrizione del campo. Dall’elenco dei beni ricercati, è possibile accedere all’elenco di vincoli associati al bene e visualizzare il bene sulla base cartografica; l’elenco dei risultati della ricerca può essere esportato in vari formati (pdf, csv, xml, kml).

 

Sito: HUB Geoculturale

Gestore: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC).

URL: http://appia.beniculturali.it/appia/

Stato di aggiornamento: non dichiarato.

Accesso/Licenza/credenziali: accesso libero.

Descrizione: L’HUB Geoculturale è il geoportale realizzato dal MiBAC nel 2015 nell’ambito del progetto ministeriale “Appia Regina Viarum” finalizzato a tutelare e valorizzare la via Appia Antica. Il progetto guarda all’intero percorso della strada, da Roma a Brindisi, secondo un approccio di tipo sistemico ed integrato delle diverse componenti e dei livelli di articolazione territoriale, ricompresi nel concetto di “cammino”, inteso come un itinerario di valenza turistico-culturale. Il progetto, che si è svolto in due grandi momenti, ha portato alla creazione di una piattaforma GIS nella quale sono confluiti tutti i dati raccolti in fase di ricerca e studio ed oggi suddivisi in più sezioni recanti i siti, i musei, i parchi e le aree archeologiche già conosciute nelle immediate vicinanze della via Appia, le tappe, le tratte ed i singoli percorsi regionali individuati come diverticoli dell’asse viario stesso.

 

Sito: SICaR

Gestore: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC).

URL: http://sicar.beniculturali.it:8080/

Stato di aggiornamento: ultima modifica rilevata a novembre 2017.

Accesso/Licenza/credenziali: Il sistema è progettato per l’utilizzo da parte del personale interno e dei professionisti restauratori incaricati dell’inserimento dei dati; si prevede anche l’accesso come “utente ospite” per la consultazione dell’elenco degli interventi archiviati.

Descrizione: Il SICaR (Sistema informativo per la documentazione georeferenziata in rete dei cantieri di restauro) è un GIS web based (vale a dire interamente funzionante online tramite l’uso di un tradizionale browser web), pensato a supporto della progettazione esecutiva degli interventi di restauro e caratterizzato dalla possibilità di georeferenziarne la documentazione vettoriale, raster e alfanumerica. Il sistema intende rispondere all’esigenza, sempre più avvertita dai vari addetti ai lavori, di disporre di un unico strumento che, organizzando la documentazione storico-artistica e quella tecnico-scientifica, sia in grado di supportare la valutazione preventiva in termini di tempi e costi di un intervento, la sua esecuzione, la manutenzione e il successivo monitoraggio. Il progetto, nato in prima istanza nel 2003 nell’ambito del progetto Optocantieri (promosso e finanziato dalla Regione Toscana), è stato sperimentato e sviluppato dal MiBAC a partire dal 2005 all’interno del più ampio progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale denominato ARTPAST, sulla base di quanto elaborato dalla ex Soprintendenza BAP-PSAE di Pisa in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa e le Università di Pisa e Udine. Nel 2008, a seguito dei risultati conseguiti, SICaR è stato adottato dal Ministero che, all’interno di uno specifico progetto denominato “Restauri in Rete (Re.Arte)”, ne ha curato la diffusione presso tutti i suoi istituti periferici. Il sistema, che nasce per supportare la gestione e l’interpretazione delle informazioni (vettoriali, alfanumeriche e raster) acquisite nella fase progettuale di un intervento di restauro, è integralmente configurabile e accessibile via web sia in consultazione, sia in data-entry e può funzionare anche con connessioni wireless, consentendo così a tutti gli operatori di inserire i dati in tempo reale direttamente dalla loro postazione di lavoro, sia essa un laboratorio o un ponteggio. I dati immessi possono essere uniti alla rappresentazione digitale 2D del bene, consentendo, per la prima volta, di mappare le aree oggetto di analisi direttamente in rete, su di un’immagine misurabile raster e/o vettoriale. SICaR consente dunque di incrociare le informazioni di carattere tecnico prodotte durante il restauro (metodi, materiali e strumenti usati nell’intervento, analisi chimiche, fisiche, petrografiche, schede USM, ecc.) con i dati (testuali, iconografici, video, ecc.) relativi alla conoscenza del bene e alla sua storia (notizie generali e storiche, materiali costitutivi, tecniche di lavorazione, stato di conservazione, ecc.), mettendoli in relazione con la specifica area cui si riferiscono. In questo modo SICaR garantisce una visione unitaria delle superfici degradate, degli interventi effettuati e delle informazioni associate e permette di eseguire calcoli e statistiche di precisione, offrendo un valido supporto decisionale nella pianificazione economica e temporale dei lavori e nel successivo monitoraggio. A cantiere concluso tutta la documentazione raccolta si trova in tal modo organizzata, archiviata e facilmente consultabile grazie alle ricerche incrociate garantite dal sistema. Vista la particolare natura dell’applicativo interamente web based, sono state adottate, sin dalla prima fase di sviluppo, soluzioni open source, che grazie al loro elevato grado di standardizzazione e diffusione, sono in grado di assicurare longevità e interoperabilità dei contenuti del database.

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